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Fenomenologia della Zanzara – Giuseppe Cruciani Giornalista rampante, falso trasgressivo e paraculo come pochi altri.

Ascoltiamo spesso la trasmissione “La Zanzara” su Radio24. È utile per capire pensieri viscerali che sono diffusi ma poco rappresentati nei media. Poi arrivano le elezioni e non capisci da dove arrivano tutti quei voti a leghisti e fascisti. Ogni tanto loro stessi si definiscono una “colonscopia dell’Italia”. Del resto in un corpo malato ogni tanto una colonscopia ci vuole.

La Zanzara è condotta da Giuseppe Cruciani che ama aizzare quelli che una volta si chiamavano bassi istinti. Il conduttore, a sentire quel che gli dicono in trasmissione, pare provenga da una ricca famiglia papalina con importanti proprietà immobiliari. Forse da questo retaggio papalino gli viene la propensione a circondarsi di sacrestani e quell’essere reazionario di marca sanfedista e vandeana. Non è fascista ma del fascismo ha alcuni cromosomi importanti che emergono nelle espressioni che ama di più: “mene frego”, “..gente de sinistra che vive in quelle case piene di libri”, “la facoltà di lettere moderne dovrebbe essere chiusa”. Queste frasi tra l’altro lisciano il pelo al fascismo plebeo di metà dei suoi ascoltatori. Fascisti storici come Giovanni Gentile, D’Annunzio o Pirandello lo prenderebbero a calci e lo stesso Mussolini lo avrebbe preso a manganellate per molto meno. Il fatto è che Cruciani ama ridurre tutto ai minimi termini, a una poltiglia comprensibile alla plebaglia che lo ama.

“Secondo lei Mussolini ha fatto qualcosa di buono?” è una domanda classica di Cruciani come se la stessa domanda non si possa fare anche per criminali di maggiore calibro e la risposta sarà sempre sì. In effetti Hitler costruì ottime autostrade e fondò la Volkswagen mentre Stalin costruì la bella metropolitana di Mosca. Quindi è chiaro che la questione è più complessa ma la complessità non fa per Cruciani.

Per lui “la società non esiste, esiste l’individuo” (che è una frase della pessima Margareth Thatcher) La plebe è un’accozzaglia di individui incapace di un pensiero collettivo che vada oltre le pulsioni biologiche primordiali (mangiare, bere, dormire e scopare).

Questo è forse l’aspetto più importante. Una volta c’era il “popolo”, una massa di diseredati cosciente che comportandosi da popolo poteva conquistare una vita migliore. Questo richiedeva cose complicate come la cultura, lo studio, l’organizzazione e la discussione.

Cruciani, lavorando anche a Mediaset, è nel grande librone paga storico di Berlusconi in eccellente compagnia, Previti, Dell’Utri, giudici corrotti, falsi testimoni e mafiosi di ogni ordine e grado. Questo conforma il suo paraculismo. Il paraculismo è l’arte di evitare gli argomenti scomodi per chi ti paga e non fare domande fastidiose.

Cruciani detesta il popolo che si unisce e rivendica. Ha fatto invettive tremende contro i lavoratori di Amazon che guadagnavano quattro soldi e non avevano neanche il tempo di andare a pisciare. “.. e chi li ha costretti? Sono li per libera scelta e ora rompono i coglioni”. La critica implicita è che invece di lavorare per Amazon potevano benissimo prostituirsi, girare film porno (grandi topic della trasmissione) o prendere esempio da Lapo Elkan e fare gli imprenditori.

E si che metà di quelli che telefonano alla trasmissione oltre a dichiararsi fascisti sostiene urlando di lavorare 12 – 14 , anche sedici ore al giorno. Bisognerebbe chiamare l’Ispettorato del Lavoro o sperare che vincano i cinesi che si accontentano di farci lavorare solo 10-12 ore.

In realtà se a protestare non sono i lavoratori dipendenti ma, per esempio, i proprietari di ristoranti la questione cambia. Fanno bene, hanno ragione. Cruciani ha fiuto e capisce che quello è il suo orticello.

L’unico tabù sono le tasse e l’evasione fiscale, guai a chi ne parla. “Ognuno le tasse le paga dove vuole” risponde Cruciani a chi critica il suo amato Briatore che vive nei paradisi fiscali da cui pontifica ai peones adoranti.

Anche della criminalità finanziaria sta alla larga; una volta parlava al telefono con una sventurata che oltre ad aver perso i risparmi di una vita truffata dalla sua banca aveva anche subito un furto da parte di una zingara. Ovviamente Cruciani glissa sulla banca e si concentra sul nocciolo del problema : “cosa farebbe a quella zingara se l’avesse tra le mani?”

Le pochissime volte che in Italia viene applicata la regola che “la legge è uguale per tutti” di incazza come una belva come nel caso del calciatore Suarez e dell’esame farlocco di lingua italiana. Era tutta una manfrina per consentire alla Juventus di far passare per “comunitario” un Uruguagio e fregare gli avversari in Italia e Europa. “Ma come? Facciamo l’esame d’italiano a uno che guadagna dieci milioni di euro all’anno?” Insomma, se ha tanti soldi va bene anche un extracomunitario con tendenze cannibali (citofonare Chiellini).

Parlare di sesso consente al nostro eroe di atteggiarsi a trasgressivo. In sostanza fa chiacchere su tutte le categorie di pratiche sessuali elencate sui siti porno, e fin qui niente da dire. Chiedere alle sciagurate che chiamano se hanno rapporti anali o praticano il pissing è la classica finta trasgressione. Ama fare il bullo:”Ma signora” dice scandalizzato “lei ha ottantacinque anni e non l’ha mai preso in culo?”

La vera trasgressione sarebbe se facesse le stesse domande alla varie Barbare D’Urso, Alessandre Mussolini, o alle fidanzate da rotocalco di Salvini. Cruciani non osa, non può osare perché in cuor suo sa benissimo quando deve stare a cuccia.

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