Mai grillini si ispirano a Beppe Grillo o al Marchese del Grillo? Alla fine si torna sempre li: “Io sono io e voi non siete un cazzo”.
Un vecchio amico con tendenze sovversive usava dire: “Maledette api, milioni di anni di storia e neanche una rivoluzione.” In effetti stanno ancora tutte a lavorare per l’ape regina. Le formiche hanno una struttura simile. La storia delle formiche e del formicaio è raccontata da Davide Casaleggio, signore della grillina piattaforma Russeau nella pubblicazione giovanile “Tu sei rete”:
«I formicai sono il miglior esempio di auto-organizzazione. Le formiche obbediscono a una serie di regole applicate ad ogni singola formica, attraverso questi comportamenti si determina una struttura molto organizzata, ma non centralizzata». Nessuna singola formica ha il quadro generale della cosa. Affinché questo sistema funzioni è necessario che le formiche non sappiano quali sono le regole: «Una formica non deve mai sapere come funziona il formicaio, altrimenti, tutte le formiche vorrebbero a ricoprire i ruoli migliori e meno faticosi, creando un problema a chi comanda».
L’oscuro funzionamento della piattaforma Rousseau è la realizzazione pratica di questa teoria. Tutti i voti sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri.
Il film “Il Marchese del Grillo” racconta di un marchese, nella Roma papalina del settecento, impersonato da Alberto Sordi che scambia la sua posizione di potente aristocratico con un miserabile carbonaio suo sosia. Naturalmente solo per pochi giorni. Alla fine, per rimettere le cose a posto, mentre rientra nel suo palazzo apostrofa un gruppo di poveracci con la frase più emblematica: “Io sono io e voi nun siete un cazzo”.