confirmation bias

Il vaccino uccide? Sì. Ma anche il placebo. Impariamo a guardare i numeri.

Leggere i numeri sembra facile ma è un’attività piena di trappole. Una volta abbiamo letto un articolo che diceva: “Natale di tristezza, il 25 Dicembre si sono registrati ben dieci suicidi”. Certo dieci suicidi nel giorno di Natale fanno impressione al punto che siamo andati a vedere quanti suicidi ci sono ogni anno in Italia. Secondo ‘l’ISTAT sono 3780. Quindi 10.3 per ciascuno dei 365 giorni dell’anno. Quindi quell’articolo di giornale non aveva particolare senso visto che ogni giorno ci sono dieci suicidi, tristissimo certo, ma è un’altra storia.

Quando si guarda un numero correlato ad un evento è indispensabile conoscere la “frequenza di base”. Per restare sull’esempio, quante persone si suicidano ogni giorno. Solo così possiamo capire se i dieci suicidi nel giorno di Natale sono un fatto “normale” o una anomalia.

Un discorso simile si applica alle persone che sono morte dopo aver preso il vaccino. In Italia, con 60 milioni di abitanti muoiono 630.000 persone all’anno (covid escluso), che fa una media di 1726 al giorno. Questo è “normale”. Ne consegue che se prendo in esame un gruppo di 100.000 persone ogni nno ne moriranno 1050 e, in proporzione, ogni giorno è statisticamente normale che muoiano 2,87. Se poi in questo gruppo di 100.000 persone prendo solo persone sopra 40 anni il numero di morti al giorni andrà ad aumentare.

Cosa c’entra tutto questo con i vaccini?

Molti sono allarmati per il fatto che alcune persone sono morte poche ore o pochi giorni dopo che aver preso il vaccino. Molti no vax ci vanno a nozze e amplificano la notizia. Stabilito che potrebbe anche succedere che un singolo paziente sviluppi una reazione allergica al vaccino e persino morire è indispensabile guardare al quadro complessivo.

Nella fase sperimentale del vaccino, quando si prendo di gruppi di pazienti simili e si somministra il vaccino ad un gruppo mentre all’altro gruppo si somministra un placebo fatto sostanzialmente di acqua distillata. Alcuni pazienti che hanno avuto il vaccino hanno sviluppato reazioni avverse ma anche un numero quasi equivalente di pazienti che hanno avuto il placebo hanno sviluppato reazioni avverse.

Uno dei “bias cognitivi” più comuni sta proprio nel sopravvalutare un fatto vero senza inquadrarlo nel panorama complessivo.

Riportiamo i dati raccolti e pubblicati da fonti attendibili ed un’analisi di un articolo del Foglio.

Al 9 marzo 2021, sono ci sono state 22 segnalazioni di eventi tromboembolici a seguito della somministrazione del vaccino AstraZeneca a circa 3 milioni di persone nell'Unione europea.

Sulla base di questi magri elementi, proviamo a ragionare in termini di incidenza degli eventi tromboembolici. Innanzitutto, se in Italia su 250.000 dosi di vaccino del lotto ABV2856 fossero stati osservati solo i tre casi descritti, la frequenza di questi eventi sarebbe di circa uno su centomila, che è un'incidenza equivalente ai 22 casi su 3 milioni in Europa.

Per lo stesso vaccino, il sito di farmacovigilanza inglese mostra che nel periodo dal 4 gennaio al 24 febbraio sono stati osservati 23 eventi tromboembolici su 8,4 milioni di dosi, una frequenza dello stesso ordine di grandezza di quella osservata in Italia e in Europa.

La frequenza degli eventi tromboembolici avversi a seguito della vaccinazione sembra per ora essere intorno a uno su centomila (o meno), resta il fatto che, tra Austria e Italia, si sono registrati tre decessi come conseguenza di questi eventi: come interpretare questo elemento? Possiamo considerare la frequenza degli eventi tromboembolici, e tra questi casi gravi e fatali, per una coorte simile a quella dei vaccinati negli studi, ma a cui è stato iniettato placebo.

Ad esempio, nel caso del vaccino J&J, sono stati osservati 15 eventi tromboembolici tra i vaccinati (n = 21.895) in 14 partecipanti di fase 3 e tra i 10 eventi non vaccinati (n = 21.888). Notiamo quindi che, tra coloro che hanno ricevuto un placebo, si osservano eventi tromboembolici in circa 5 casi su 10.000; è evidente che si tratta di una frequenza molto più alta di quella riportata finora nei vaccinati con AstraZeneca in Inghilterra, Italia o Europa.

L’aspetto più interessante, però, è che tra i 10 soggetti su 21.888 che avevano ricevuto un'iniezione fisiologica (in sostanza acqua fresca) e avevano subito eventi tromboembolici subito dopo, sono stati osservati tre casi di infarto miocardico e uno di embolia polmonare.

Pertanto, tra coloro che hanno ricevuto un'iniezione di soluzione fisiologica, 2 su 10.000 hanno sviluppato eventi tromboembolici gravi immediatamente dopo, e poco meno di uno su 20.000 è morto. Ma se questo avviene con il placebo, è ovvio che non dovremmo sorprenderci del semplice verificarsi di tali eventi, in un numero fortunatamente ancora minore di individui, tra quelli vaccinati con qualsiasi vaccino; da questo punto di vista, se i numeri rimangono tali, per il momento sono al di sotto della soglia statistica attesa.

Conclusione, è giusto stare a tenti ma è irrazionale rifiutare il vaccino perché qualcuno è morto.

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