pizzagate, qanon, america

Pizzagate, la più torbida tra tutte le teorie complottiste. Ecco quello che c’è da sapere

Una delle più assurde teorie del complotto ha riguadagnato popolarità proprio alla vigilia delle presidenziali USA. E questa volta è coinvolto anche Justin Bieber .

Dopo aver vissuto il suo momento di gloria durante la campagna elettorale presidenziale del 2016, la teoria del complotto Pizzagate , forse la più torbida e lisergica delle teorie complottiste, secondo cui alcune importanti personalità del Partito Democratico sono coinvolte in un tour pedofilo che ha a che fare con una pizzeria di Washington, sembrava dimentica.

I numeri riportati da Crowd Tangle, società di analisi dei social media, sono chiari: dalle 512.000 interazioni Facebook a tema Pizzagate nella prima settimana di dicembre 2016 (dopo la vittoria di Donald Trump ormai avvenuta), si è rapidamente passati a una media meno di 20.000 a settimana per i successivi tre anni. Poi, all'improvviso, tutto è cambiato: nella prima settimana di giugno 2020, I numeri delle interazioni social relative a Pizzagate hanno raggiunto nuovi picchi: 800 mila su Facebook e quasi 600 mila su Instagram. Su TikTok, i post con l'hashtag #Pizzagate sono stati visti più di 82 milioni nelle ultime settimane. Che tutto questo sia accaduto a pochi mesi dalle elezioni presidenziali non è un caso: infatti, i follower di QAnon lavorano da tempo nei loro gruppi privati ​​su Facebook .

Cosa c’entra Justin Bieber

Ma è stato nientemeno che Justin Bieber a far esplodere questa teoria secondo la quale le élite liberali degli Stati Uniti (a cominciare da Hillary Clinton) sfruttano sessualmente i minori nel retro di una pizzeria di Washington. "Nel quarto minuto di un video pubblicato su Instagram Justin Bieber si è chinato verso la telecamera e si è aggiustato il berretto nero", dice il New York Times. “Per alcuni dei suoi 130 milioni di follower, è stato un segno. Nei commenti al video qualcuno aveva infatti chiesto a Bieber di toccargli il berretto se fosse stato vittima di un traffico di minori noto come Pizzagate”. Poco importa che sia stato un gesto molto banale e che è improbabile che Justin Bieber abbia letto quel commento tra le migliaia che inondano la sua pagina. Eppure gli è bastato toccarsi il berretto per far esplodere una vecchia teoria del complotto che stava già gradualmente tornando a galla. La notorietà del cantante e la "prova" da lui stesso fornita dell'esistenza delle Pizzagate. Sono state creati centinaia di video con milioni di visualizzazioni, in cui il gesto di Bieber viene sezionato e analizzato in ogni modo. "I fan hanno subito lasciato migliaia di commenti sotto i post di Justin Bieber, chiedendogli se fosse al sicuro". Nel giro di pochi giorni, le ricerche di Bieber e Pizzagate" sono esplose su Google, mentre l'hashtag #savebieber ha iniziato a fare tendenza. E così torna al centro dell'attenzione anche una delle teorie complottiste più torbide e diffamatorie di tutti i tempi.

Le origini delle Pizzagate Pizzagate

La teoria nasce nel 2016 sui soliti Reddit e 4chan, quando alcuni sostenitori di Donald Trump si organizzano per rilanciare online le email hackerate di John Podesta, all'epoca principale consigliere di Hillary Clinton. L'obiettivo è trovare alcune prove che potrebbero compromettere la reputazione della candidata democratica. A rendere più sospettosi questi investigatori improvvisati, però, sono le tante volte in cui Podesta, nelle mail, fa riferimento ai suoi programmi serali per andare a mangiare al Comet, la pizzeria di Washington di proprietà di James Alifantis, amico di Podesta. Attraverso il più classico meccanismo del complotto cospiratorio, alcuni utenti di Reddit decidono che quando Podesta parla di cheese pizza (un modo normale di riferirsi alla pizza negli Stati Uniti, un po’ come noi diciamo “vado a farmi una margherita”). L'attenzione dovrebbe andare alla sigla, "cp", acronimo usato anche per denotare pornografia infantile (child pornogrphy).Tutto sembra più chiaro: comincia a delinearsi la teoria secondo cui nei locali sul retro della pizzeria Comet si svolge un giro di prostituzione minorile e pedofilia, con protagonista Hillary Clinton e altri esponenti del Partito Democratico e dell'intellighenzia liberal statunitense. Attenzione la parola “liberal” nell’America trumpiana non significa “liberale” ma significa “persona di estrema sinistra”.

La situazione sfugge di mano poche settimane dopo le elezioni del novembre 2016

Il 4 dicembre 2016, Edgar Maddison Welch, un uomo di 28 anni di Salisbury, nella Carolina del Nord, è entrato alla pizzeria Comet Ping Pong e si è messo a sparare con un fucile mitragliatore AR-15 che ha colpito le pareti del ristorante, una scrivania e un porta. Welch in seguito ha detto alla polizia che aveva pianificato di “indagare personalmente" sulla storia di pedofilia di cui aveva letto. Welch si considerava il potenziale eroe della storia, un soccorritore di bambini. Il poveruomo si è arreso dopo che gli agenti hanno circondato il ristorante ed è stato arrestato senza incidenti. Nessuno è stato ferito. Welch ha detto alla polizia di aver letto online che il ristorante Comet nascondeva bambini schiavi del sesso e che voleva vedere di persona se erano lì e liberarli. In un'intervista al New York Times, Welch in seguito ha affermato di essersi pentito di come aveva gestito la situazione, ma non ha respinto la teoria del complotto e ha rifiutato la definizione di "fake news". In un ultimo contorcimento cospiratorio alcuni teorici della cospirazione hanno ipotizzato che la sparatoria fosse un tentativo organizzato dai liberal per screditare le loro indagini. Welch è stato condannato a quattro anni di carcere.

Visto che erano cominciate le sparatorie, tutte le principali piattaforme, a cominciare da YouTube, decisero di sospendere gli account di chiunque promuova questa teoria e di ripulire i relativi contenuti. Così la situazione ritorna gradualmente alla normalità. Pizzagate sembra finire in archivio insieme a altre teorie del complotto che, dopo un breve momento di gloria, sono state rapidamente accantonate. Ma nell'aprile del 2020 succede qualcosa. Un nuovo documentario, intitolato Out of Shadow e prodotto da un ex stuntman di Hollywood, viene pubblicato su YouTube e inizia rapidamente a diffondersi tra i circoli di QAnon. In breve tempo il documentario raggiunge i 15 milioni di visualizzazioni. Qualche settimana dopo, come riportato dal Daily Beast, inizia a circolare la voce che Justin Bieber abbia qualcosa a che fare con Pizzagate e la teoria comincia a prendere piede su TikTok attirando una nuova generazione di cospirazionisti troppo giovani per aver già assistito alla parabola del 2016.

Pizzagate 2 il ritorno. I social devono ricominciare il loro lavoro di filtraggio (il documentario, ad esempio, non è più rintracciabile attraverso il motore di ricerca, ma disponibile solo a chi ha il link). Hillary Clinton è in pensione non è più un personaggio di grande interesse per i teorici della cospirazione. Ma l'idea che le élite democratiche e diverse celebrità (tra cui Oprah Winfrey, l'inevitabile Bill Gates e lo stesso Justin Bieber, a volte visto come una vittima altre volte come carnefice) facciano parte di un giro di pedofili è ancora viva e vegeta. E Soros? No, Soros questa volta non c’entra, speriamo che non si offenda.

Una teoria troppo bella per farla morire.

“La teoria Pizzagate non è mai veramente scomparsa, perché incarna idee di grande forza, tra cui la sicurezza dei bambini e il potere delle élite", ha spiegato al NYT Alice Marwick dell'Università del North Carolina. Inoltre la presenza di personaggi famosi, la caccia di simboli segreti e segnali misteriosi, la possibilità di vedere un indizio cruciale anche dietro l'emoji di un trancio di pizza pubblicato da qualche personaggio famoso e di condurre queste "indagini" insieme alla sua community social rende queste teorie del complotto incredibilmente attraenti: “come se fosse un gioco di ruolo, aperto a tutti, che permette di addentrarsi nello scintillante e torbido mondo dello star system e della politica”. Le conseguenze di questo grande gioco - come si è visto nel caso dell'uomo che ha sparato all'interno della pizzeria Comet o un altro seguace di QAnon possono però essere tremendamente reali.

Tags: