Ali Frazier, incontro del secolo

L’unico e vero incontro del secolo. Muhammad Alì contro Joe Frazier. Non è solo box, è Storia.

I soldi erano tanti – una borsa da 2,5 milioni di dollari ciascuno. Per l’epoca era un record e così è stato anche per quella che ora chiamiamo audience. Per Muhammad Ali contro Joe Frazier. Il loro primo incontro al Madison Square Garden è stato così epico che è stato annunciato come il Fight of the Century, e 50 anni dopo, a ripensarci, era proprio il nome giusto. Ne hanno annunciati molti altri di march del secolo in questi cinquant’anni ma nulla di paragonabile. L’Alì -Frazier dell’8 Marzo 1971 è l’incontro del secolo perché non è stato solo un incontro di box, è stato molto di più. C’entra la politica, la cultura, la guerra del Vietnam e chissà cosa altro. Forse addirittura la storia.

Frazier era il campione dei pesi massimi imbattuto, una tarchiato e massiccio, un combattente con un gancio sinistro che poteva mettere fuori combattimento un elefante. Ali era, beh, Ali era lui, il più grande, anche se Frazier ha continuato a chiamarlo (Cassius) Clay. Ricordiamo che Cassius Clay, già medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma, era diventato campione del mondo dei pesi massimi nel 1964 all’età di 22 anni battendo Sonny Liston. Era un pugile imbattuto e non si intravedeva nessuno che potesse batterlo. Nessuno degli sfidanti arrivava al termine dell’incontro. Otto sfidanti finirono tutti K.O. Cambiò il suo nome in Muhammad Alì, dopo aver aderito all’Islam, perché sosteneva che Cassius Clay fosse un nome da schiavo.

I guai per Alì cominciarono nel 1967 quando si rifiutò di rispondere alla chiamata di leva perché non voleva a combattere in Vietnam. “Non ho niente contro i Vietcong, loro non mi hanno mai chiamato negro”. Fu condannato a cinque anni e gli tolsero la licenza che gli consentiva di fare il pugile professionista quindi perse anche il titolo di campione del mondo. Il titolo vacante venne conquistato da Joe Frazier che era certo fortissimo ma non aveva mai battuto Muhammad Alì sul ring. Questo dava un senso di incompiutezza, per alcuni di ingiustizia, al suo essere campione del mondo.

Alì nel frattempo era diventato molto più di un grande pugile non solo per il fatto che qualsiasi cosa facesse diventava uno show, era diventa un leader dei diritti civili e un simbolo politico. Il suo rifiuto di andare a combattere in -Vietnam rifletteva il sentimento di metà America. Nel 1971 finalmente gli ridiedero la licenza ed il permesso di tornare a combattere. E pochi mesi dopo ecco l’inevitabile sfida.

Era l'8 marzo 1971 e quelli che si accalcavano per entrare al Madison Square Garden erano vestiti alla moda del momento, che includeva pellicce a figura intera, pantaloni di velluto e cappelli con piume di pavone, e quelli erano gli uomini. C'erano anche un sacco di donne vestite alla moda in minigonne o abiti lunghi. A bordo ring, Frank Sinatra aveva una telecamera in mano che riprendeva la scena per la rivista Life. C'erano i Kennedy insieme a celebrità del giorno come Diana Ross e Woody Allen e gli astronauti dell'Apollo 14 appena tornati dalla Luna.

"Chiunque fosse qualcuno era lì e se non eri lì, non eri nessuno." All’epoca il gangster e trafficante di droga più potente di New York era Frank Lucas, era anche così bravo da essere del tutto sconosciuto alla polizia. Frank Lucas non resistette alla tentazione di avere un posto a bordo ring e, per di più, indossò una vistosissima pelliccia di chinchilla. Da quel giorno lo misero nel mirino fino a che non lo ingabbiarono (vedi il film American gangster ma questa è un’altra storia).

Frazier era un implacabile pugile pieno di rabbia perché nessuno lo riconosceva per quel campione che in realtà era. Ali era un po’ arrugginito solo al suo terzo incontro dopo il rientro, ma era già The Greatest ( Il più grande) e i suoi fan, compreso chi sta scrivendo questo articolo, non potevano immaginarlo perdere per la prima volta nella sua carriera, con Frazier o chiunque altro.

Prima del combattimento si scambiarono insulti e epiteti che andavano oltre la solita promozione del combattimento. Su questo piano Ali vinse facilmente come al solito. "Frazier non sembra nemmeno un campione dei pesi massimi, troppo basso."

Per i bookmaker Frazier era favorito 6-5. Non solo i combattenti stavano facendo tanti di quei soldi che all'epoca sembravano folli, ma si prevedeva che l’incontro avrebbe fatturato un totale di 20-30 milioni di dollari (circa 150 milioni di oggi) una volta che tutti i proventi fossero stati conteggiati. Per la prima volta molti cinema organizzarono la visione su grandi schermi per gli spettatori paganti.

I posti a sedere in prima fila costavano l'incredibile cifra di $ 150, anche se i biglietti per la galleria del Garden poteva essere acquistati per 20 $ . I bagarini stavano guadagnando alla grande.

Non era solo un incontro ma una cartina di tornasole politica e sociologica. Ali era adorato da molti ma disprezzato da molti di più per la quello che diceva, il suo rifiuto di essere arruolato nell'esercito e la sua religione musulmana. Frazier era il suo contraltare, un peso massimo etichettato come "Zio Tom" da Ali perché tanti americani bianchi erano dalla sua parte, tifando per lui e per la sua vittoria.

È utile ricordare che circa 10 soldati americani morivano ogni giorno in Vietnam. Il mese successivo, circa 200.000 persone avrebbero marciato pacificamente verso il Campidoglio degli Stati Uniti a Washington DC, per protestare contro una guerra che sembrava non avere fine. Ed Schuyler Jr., che era a bordo ring per coprire l’incontro per l'Associated Press scrisse “C'era un misto di religione, patriottismo e, ovviamente, razzismo. Tutte queste cose hanno amplificato l’evento. " Hanno combattuto per 15 round, a volte furiosamente, con Frazier che avanzava accovacciato tirando potenti ganci sinistri mentre Ali sparava colpi veloci per contrastarlo mentre entrava. Ma le gambe di Ali non erano quelle che erano prima della sospensione. I due hanno hanno combattuto, scambiandosi insulti e pugni. A un certo punto l'arbitro Arthur Mercante li ha avvertiti di smettere di parlare così tanto, anche se nessuno dei due lo ha ascoltato. Ali ha vinto alcuni round con ganci destri che hanno fatto girare la testa di Frazier. I suoi pugni erano taglienti anche se era più lento.

Frazier ha continuato a spingere in avanti, e il suo gancio sinistro ha iniziato ad andare a bersaglio più regolarmente, specialmente nell'11 ° quando Ali ha barcollato. Tuttavia Ali vinse il 14 ° round e sembrava si stesse riprendendo quando Frazier ha improvvisamente scatenato il suo miglior gancio sinistro. Incredibilmente, Ali era a tappeto. Riuscì in qualche modo ad alzarsi e finire il round e il combattimento, ma il suo destino quella notte era stato deciso. Frazier avrebbe vinto, una decisione unanime soprattutto perché si è semplicemente rifiutato di perdere. "Nessuno avrebbe battuto Joe Frazier quella notte", ha detto Kilroy. "Perché in fondo Joe odiava Ali." "Chi è il campione? Chi è il campione?" Frazier urlò in seguito, ma non sembrava un vincitore.

La mascella di Ali era grottescamente gonfia e fece un viaggio in ospedale per una radiografia ma le ferite di Frazier erano ancora più gravi e alla fine avrebbe avuto bisogno di un ricovero in ospedale. Frazier ha lasciato il ring come campione indiscusso dei pesi massimi ma anche Ali è emerso da vincitore. Secondo il cronista del Guardian "..è uscito più grande di quanto non fosse entrato." Il giorno successivo Ali ha incontrato la stampa, parlando a bassa voce attraverso la mascella gonfia mentre era sdraiato sul letto all'Hotel New Yorker. "È una bella sensazione perdere", disse Ali. “Anche le persone che ti seguono perderanno. Devi dare un esempio di come perdere. In questo modo possono vedere come perdo. Tra una settimana saranno vecchie notizie. Incidenti aerei, assassinato un presidente, assassinato un leader dei diritti civili, la gente dimentica in due settimane. Vecchie notizie."

Ali avrebbe combattuto per il titolo altre due volte, incluso il K.O. a George Foreman tre anni dopo nell'iconico Rumble in the Jungle in Zaire che potrebbe essere stata la sua più grande battaglia.

Lui e Frazier avrebbero continuato a trasformare la loro rivalità in una trilogia, incontrandosi altre due volte, con Ali che avrebbe perso entrambi i combattimenti. Il terzo incontro è stato il famigerato Thrill In Manila, che Ali ha detto essere “la cosa più vicina alla morte che abbia mai vissuto”, un combattimento da cui nessuno dei due si è mai completamente ripreso.

Anche quando Joe vinse, rimase all'ombra di Muhammad Ali. Non c'era niente che potesse fare al riguardo, Alì è diventato una leggenda e Frazier resterà sempre l’usurpatore. Frazier è morto all'età di 67 anni nel 2011, a corto di soldi e ancora amareggiato. Ali trascorse buona parte della sua vita successiva con la voce smorzata dal morbo di Parkinson, morì nel 2016. Ogni tanto cercano di venderci nuovi “incontri del secolo” poi li guardi e capisci che è tutta fuffa, una pallida imitazione dell’unico, vero e irripetibile incontro del secolo.

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